Innovazioni nell’edilizia tra sostenibilità e blue-economy

Nuove innovazioni tra la sostenibilità in edilizia e la blue-economy. Il futuro dell’edilizia e l’innovazione scientifica intravede nuove prospettive legate alle alghe per le costruzioni. Un’importante innovazione anche per le regioni del Mediterraneo. La scoperta di un’alga da usare in edilizia è avvenuta studiando le case di alghe marine di Læsø, in Danimarca.

In Danimarca, veniva usata per costruire i tetti delle case che poi venivano ricoperti di paglia. Queste tecniche col tempo caddero nell’oblio fino a quando Kathryn Larsen non l’ha riscoperta per sviluppare un pannello prefabbricato per tetti e facciate degli edifici. Un materiale fantastico per l’edilizia perché è naturalmente ignifugo, resistente alla putrefazione, a carbonio negativo e diventa completamente impermeabile dopo circa un anno. Inoltre vi cresce sopra naturalmente della vegetazione che crea fantastici tetti giardino e facciate verdi.

Læsø è un’isola del nord della Danimarca che conta poco più di 2 mila abitanti e che conserva un’antica tradizione vernacolare che attualmente sta rischiando di scomparire. Durante il medioevo Læsø era famosa per l’industria del sale che ha portato la presenza sull’isola di centinaia di forni e la necessità di utilizzare tutte le risorse di legna presenti nel territorio per alimentarli. Di conseguenza gli abitanti dell’isola si ritrovarono senza legno per costruire le loro case e dovettero trovare una soluzione per creare i loro rifugi. In questo modo nacquero le caratteristiche case con i tetti di alghe dell’isola di Læsø.

I pannelli di alghe sono realizzati usando solo acqua e tale tipologia di alghe, e cercando di ridurre al minimo l’uso di leganti anche se naturali, in modo da preservare la non tossicità del prodotto. Il materiale ottenuto è stato adoperato su pannelli di legno strutturati 10×10 cm. Il risultato è un pannello da costruzione resistente alla putrefazione, al fuoco, non tossico, isolante rispetto alla lana minerale e che può essere utilizzato per creare edifici carbon-negativi.

Kathryn Larsen spera che la sua ricerca possa essere d’ispirazione per le future costruzioni sostenibili. Abbracciare la qualità organica del materiale anziché costringerlo a conformarsi è la novità tecnologica che il futuro sembra intravedere. Innovazioni che guardiamo con estremo interesse e che riteniamo importanti da far conoscere ai nostri clienti, soprattutto per la nostra regione che è legata molto anche alle prospettive della blue-economy.