Facciamo chiarezza sul Bonus affitto

Bonus affitto, il credito d’imposta del 60% matura solo dopo l’effettivo pagamento del canone: nessuna agevolazione per chi non ha versato la somma dovuta per il mese di marzo. Arriva il nuovo chiarimento dell’Agenzia delle Entrate con la circolare del 3 aprile.

Farà sicuramente discutere l’interpretazione restrittiva contenuta nella circolare n. 8 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 3 aprile 2020 con l’obiettivo di fornire indicazioni operative sulle agevolazioni introdotte dal Decreto Cura Italia. Per quel che riguarda il bonus affitto, il credito d’imposta del 60%, la posizione dell’Agenzia delle Entrate è tanto chiara quanto controversa. L’agevolazione è stata introdotta per contenere gli effetti negativi derivanti dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19, che ha portato alla chiusura forzata di negozi, ristoranti, bar e tutta una serie di attività non ritenute essenziali.

L’articolo 65 del decreto Cura Italia prevede infatti che il bonus affitto, credito d’imposta del 60%, è riconosciuto sulla base dell’ammontare del canone di locazione dovuto per il mese di marzo 2020. Nessuna indicazione specifica è contenuta in relazione alla verifica dell’effettivo pagamento dello stesso. Un ulteriore punto evidenziato all’interno dello stesso quesito posto all’Agenzia delle Entrate smentisce l’interpretazione restrittiva del Fisco: la relazione tecnica al DL n. 18/2020 ha utilizzato come parametro per il calcolo dei costi i contratti registrati ed i relativi importi del canone. Nessuna specifica indicazione è quindi contenuta nella norma sul vincolo del pagamento effettivo del canone di locazione del mese di marzo. Discutibile, quindi, la posizione dell’Agenzia delle Entrate espressa dalla circolare n. 8 del 3 aprile 2020. Sono quasi 5 milioni le famiglie che abitano in affitto in Italia (11 milioni di individui, secondo i dati ISTAT del 2008, 700mila abitano in un alloggio di edilizia residenziale pubblica) ma sono 650mila le domande inevase per l’accesso. Oltre 4 milioni di famiglie abitano in una casa locata sul mercato privato. Di queste, la metà – 1 milione 708mila famiglie – era in difficoltà con il pagamento dell’affitto già prima dell’emergenza coronavirus.

Lo stato attualmente non sembra voler aiutare quel mondo che gira intorno alla nostra categoria. Per quello che possiamo, tendiamo di dare un contributo aiutando a far comprendere cosa sta accadendo. 

Le novità 2019 per le agevolazioni fiscali in edilizia

Nuove opportunità di agevolazioni fiscali nel corso degli ultimi mesi del 2019.

Le detrazioni fiscali già previste per l’acquisto di unità immobiliari di edifici ricadenti in zona sismica 1, sui quali si siano realizzati interventi di riduzione del rischio sismico mediante demolizione e ricostruzione, sono state estese anche alle medesime fattispecie ricadenti nelle zone 2 e 3.

Questa è una delle principali novità relative ai bonus edilizi istituite dalla Legge 58/2019 di conversione del cosiddetto “Decreto Crescita” (D.L. 30 aprile 2019, n. 34), che ha previsto anche la possibilità, per i soggetti che effettuano interventi agevolati con Ecobonus e Sismabonus, di ricevere dal fornitore uno sconto immediato in sostituzione della detrazione fiscale. Di seguito si riporta una sintesi aggiornata delle agevolazioni fiscali disponibili e delle condizioni per fruirne.

La Legge 28 giugno 2019, n. 58 recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” (c.d. Decreto Crescita), ha previsto diverse misure finalizzate anche al rilancio dell’edilizia.

Tra queste, sono state introdotte alcune importanti novità relative all’applicazione dei bonus edilizi, Sismabonus ed Ecobonus, nonché l’introduzione di un regime di tassazione agevolato per le imprese che acquisteranno interi fabbricati con l’obiettivo di riqualificarli e rivenderli.

L’articolo 7 della Legge n. 58/2019 dispone in via temporanea (sino al 31 dicembre 2021) un regime di tassazione agevolato. Esso consiste nell’applicazione dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna, per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che entro i successivi dieci anni.

Inoltre, ricordiamo che le suddette detrazioni possono essere usufruite dai soggetti passivi IRPEF/IRES e, dal 2018, anche dagli Istituti Autonomi per le Case Popolari e da enti con le medesime finalità sociali.

Opportunità importanti che segnaliamo ai nostri clienti.