Edil Posa di Longo Salvatore a sostegno del progetto sociale glocale “Lumen Hero”

Edil Posa di Longo Salvatore a sostegno del progetto sociale glocale “Lumen Hero”

Anche le imprese possono e devono lavorare affinché si possa sviluppare un clima sociale solidale, sostenibile e alla portata del benessere umano. Edil Posa di Longo Salvatore è da sempre vicino ai bisogni del territorio e si impegna responsabilmente per perseguire i valori sociali che caratterizzano la propria vita societaria.
In linea con tale visione, quest’anno ha deciso di sostenere il progetto “Lumen Hero“, una innovativa campagna di crowdfunding per “Il futuro a portata di mano” selezionata della call lanciata da Bper Banca sul portale online “Produzioni dal Basso“, proposto dalla cooperativa sociale New Server del casertano.
Lumen Hero” è un progetto “gloCale”: una parola nuova che significa un mix di globale e locale, un videogame app gratis per tutti e un torneo con una visita guidata gratuita per i giovani con Sclerosi Multipla, nel bosco del Parco naturale di Roccamonfina, nelle terre confiscate alla camorra. Il progetto ha come obiettivo la riqualificazione delle terre confiscate alla camorra nei pressi di Monte Ofelio, nel casertano. In tale contesto geografico, i ragazzi affetti da Sclerosi Multipla saranno coinvolti in una serie di attività nella natura, anche grazie alla partecipazione ad un gioco coinvolgente che permetterà loro di svolgere attività fisica e divertendosi. Il progetto,come anticipato, ha anche una importante valenza nazionale, infatti l’app sarà fruibile da tutta la community SM d’Italia.

Per conoscere l’importanza del progetto, condividerne la portata o sostenere l’iniziativa, visionare i collegamenti al progetto:

 

Bonus casa 110%: la Guida dell’Agenzia delle Entrate

Il Superbonus fiscale è fra gli strumenti chiave studiati dalla politica, per rimettere in moto l’economia dopo il trauma del lockdown da Coronavirus. E’ quantomai necessario quindi che tutti siano messi in condizioni utilizzarlo, conoscendo bene con quali requisiti vi si accede, per quali tipi di interventi è possibile usufruirne, e soprattutto come funziona il meccanismo dell’opzione per lo sconto in fattura, o per la cessione del credito di imposta, quali rischi comporta l’operazione e a cosa si deve prestare attenzione. La presente guida ha lo scopo di rispondere alle domande più frequenti, dando atto dei primi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate. Gli interventi coperti dal bonus si distinguono in “interventi trainanti” che sono necessari ed indispensabili per ottenere il beneficio fiscale al 110%, ed “interventi trainati” che beneficiano della detrazione solo se compiuti in abbinamento ai primi.

Non c’è più la distinzione tra prima e seconda casa che si trovava nel testo originario del decreto legge, pertanto sono compresi nell’agevolazione anche gli interventi sulle seconde case. Non occorre essere proprietari dell’edificio oggetto dell’intervento, infatti possono beneficiare dell’agevolazione fiscale anche: i titolari di diritto reale di godimento (usufrutto, uso e abitazione), i nudi proprietari, i detentori con contratto di locazione o comodato regolarmente registrato, purché muniti del consenso all’esecuzione dei lavori da parte sia del proprietario che dei familiari del possessore o detentore. Per i lavori effettuati sulle parti comuni di un condominio nel quale si trovino esercenti attività di impresa o arte o professione, anche questi ultimi soggetti potranno beneficiare della agevolazione fiscale.

Altra importante modifica approvata, riguarda l’estensione del Superbonus 110% agli IACP fino a giugno 2022 in modo da agevolare l’edilizia popolare, e agli interventi di allaccio ai sistemi di teleriscaldamento efficiente nei comuni montani nonché alle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni sportive dilettantistiche per gli spogliatoi e a quelle di promozione sociale. Le modifiche approvate ampliano di fatto la platea di beneficiari.

Ridurre le tasse per rilanciare l’immobiliare

La tassazione e la compravendita degli immobili tornano al centro dell’attenzione mediatica grazie ad un recente approfondimento lanciato dal Think Tank “Imprese del Sud“. Il presidente nazionale di Fimaa, Santino Taverna, si rivolge al Governo: «Servono misure urgenti e straordinarie per rilanciare l’immobiliare».

Prendiamo esempio dalla Gran Bretagna per fare ripartire l’economia del Paese attraverso il rilancio del mercato immobiliare»Santino Taverna, presidente nazionale di Fimaa – Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – torna a chiedere al Governo, a nome dell’intera categoria, «urgenti e indispensabili misure straordinarie, a partire da una forte riduzione della tassazione sulle compravendite immobiliari».

«Abbiamo l’urgente necessità», rimarca, «di ridare abbrivio alla filiera rendendola attrattiva, anche e soprattutto per recuperare i 700mila posti di lavoro persi negli ultimi 10 anni. Stiamo parlando di un comparto capace di produrre oltre il 20% del Pil nazionale, che non riesce a risollevarsi anche per la mancanza di interventi strutturali per una vera ripresa».

Taverna torna a ribadire quanto esposto alla Decima Commissione del Senato durante l’audizione dello scorso 25 giugno, prendendo spunto dalla recentissima misura britannica mirata a incoraggiare gli acquisti di case. Nel Regno Unito per ridare linfa al mercato del settore segnato dal lockdown, ma comunque meno in crisi del nostro, è stata annullata l’imposta di registro per gli acquisti di immobili di valore inferiore alle 500mila sterline. Un provvedimento valido con effetto immediato, che resterà in vigore fino al 31 marzo 2021.

Capitolo Iva: Taverna non usa mezzi termini e lancia forte e chiaro l’allarme: «Quando per una compravendita immobiliare (acquistata da una società da una impresa) si deve versare una imposta Iva del 22% sul prezzo da pagarsi, si palesano tutti i presupposti per ritrovarsi nell’anticamera dell’evasione fiscale». Quello che appare certo è che per far ripartire il settore immobiliare, e quindi anche le lavorazioni e la cantieristica immobiliare, il regime fiscale deve variare e l’esempio della Gran Bretagna merita attenzione e monitoraggio.

Insonorizzare dai vicini rumorosi. Ecco la soluzione!

Insonorizzare dai vicini rumorosi. Ecco la soluzione!

Sempre più spesso, i rapporti con il vicinato sono minati da rumori e disturbi provenienti dagli appartamenti vicini.
Essere disturbati, in modo più o meno pesante, dal rumore del vicino di casa è, purtroppo un problema comune che rischia di diventare, alla lunga, motivo di litigi e malcontenti che vede come diretta conseguenza, una serie di disagi e comportamenti che possono precludere completamente la serenità all’interno di un plesso condominiale.
Frequentemente, infatti, i rapporti tra chi disturba e chi viene disturbato vengono rovinati al punto di essere teatro di litigi, dispetti, urla e cause legali.
Continuando nella lettura di questo articolo, tuttavia, troverete la soluzione perfetta a questo tipo di problema.

La soluzione perfetta: Sorgedil Isolamenti Acustici

Iniziamo subito col dire che, in questi casi il fai da te NON è la soluzione ideale; l’isolamento acustico di un appartamento, infatti, richiede necessariamente l’intervento di professionisti nel settore che potranno, grazie all’esperienza e ai vari studi sul campo, di risolvere perfettamente il problema in modo definitivo e senza il rischio di intervenire in modo del tutto errato.

Sorgedil Isolamenti Acustici, ditta specializzata, operante nel settore ormai da anni, sarà in grado di proporvi, previo sopralluogo, la soluzione più adatta al vostro caso specifico. In materia di isolamento acustico, infatti, è necessario, prima di tutto valutare attentamente il caso specifico per poi decidere quali sono gli interventi più appropriati.

Cosa NON fare contro i vicini rumorosi

Come abbiamo detto, il problema dei rumori provenienti dal vicinato, può essere di varia natura e avere provenienze diverse: può venire dal piano di sopra, dagli appartenenti vicino o avere origine da locali e bar posti ai piani inferiori; dalla provenienza e dall’origine dei rumori, quindi, dipenderà la soluzione scelta per ovviare a questo problema. La ditta SORGEDIL, in ogni caso, sarà in grado di eliminare qualunque traccia di rumore interessi il vostro appartamento.

Troppo spesso, esasperati dai rumori, siamo portati a fare cose che, non solo rovinano ulteriormente i rapporti di buon vicinato, ma amplificano in modo esponenziale il nostro senso di disagio e, nel caso di interventi fai da te, peggiorano la situazione sia dal punto di vista estetico che dal lato funzionale:

N°1 Fare i dispetti al vicino rumoroso

Battere su parete o soffitto, inveendo contro il vicino, sperando che smetta di fare rumore, non è una soluzione; questo tipo di comportamento, infatti, avrà come unico effetto quello di peggiorare il rapporto interpersonale con chi ci abita vicino, rischiando di innescare una sorta di reazione a catena nella quale farsi i dispetti reciprocamente sarà l’unico risultato ottenuto.

N°2 Insonorizzare la propria casa con il fai da te

Recarsi in un negozio di articoli per il fai da te e acquistare pannelli fonoassorbenti o fonoisolanti e posizionarli a casaccio sui muri di casa nostra non porterà alcun miglioramento. L’istallazione di questo tipo di supporto deve essere fatta nel modo giusto, usando le giuste tecniche ed i giusti materiali, onde evitare di spendere inutilmente dei soldi per poi doversi, inevitabilmente, rivolgere a dei professionisti del settore.

N°3 Vendere la propria casa

Essere continuamente disturbati, specie se questo accade nelle ore notturne, può decisamente portare all’esasperazione. Spesso il pensiero di vendere tutto e scappare sembra l’unica soluzione. In realtà, a meno che la nuova casa non si trovi isolata da tutto e tutti, il rischio concreto è quello di ritrovarsi, nuovamente nella medesima situazione. È quindi, sicuramente più semplice intervenire sull’abitazione attuale e risolvere il problema in modo definitivo.

N°4 Denunciare i vicini rumorosi

Intraprendere le vie legali contro i vicini rumorosi non sembra essere la soluzione ideali; i tempi lunghissimi delle cause legali di questo tipo, i costi onerosi e l’incertezza del risultato, sono di per sé, argomentazioni sufficienti per decidere di non intraprendere questa causa.

N°5 Usare dispositivi esterni o farmaci per aiutarci a dormire

Scegliere di dormire tutte le notti con i tappi per le orecchie, o addirittura assumere farmaci per conciliare il sonno, non risolveranno assolutamente il problema ma, più probabilmente, andranno ad aggiungerne altri, legati all’uso di questi metodi che, possono risultare dannosi per la salute fisica e mentale.

Perché scegliere Sorgedil Isolamenti Acustici

Dall’alto della sua ventennale esperienza, Sorgedil è la soluzione ideale per tutti i problemi legati ai rumori molesti.

Leader assoluto nel campo dell’insonorizzazione, Sorgedil utilizza, in tutti i suoi interventi, esclusivamente materiali atossici, certificati e garantiti.

Fiore all’occhiello e garanzia di assoluta affidabilità è data dalla GARANZIA RISCHIO ZERO che la ditta fornisce ai propri clienti, clausola soddisfatti o rimborsati inclusa; aspetti che, già da soli, lasciano intendere la grande professionalità dell’azienda nonché la sua rinomata affidabilità.
Stiamo parlando dell’unica azienda che, sull’intero territorio nazionale, prevede accurati sopralluoghi e valutazioni tecniche, prima di proporre una qualsiasi soluzione, studiando nei minimi particolari, in concomitanza con le esigenze specifiche del cliente, gli interventi da proporre. L’esperto che valuterà la singola situazione, infatti, darà al cliente tutte le informazioni del caso, sia riguardo ai materiali usati che all’intero aspetto tecnico dell’intervento stesso.

SORGEDIL, infine, si avvale dell’utilizzo di SuonoStop®, innovativa tecnica in grado di “cancellare” completamente i rumori; questa tecnica rappresenta, senza ombra di dubbio, un’innovazione nel campo dell’isolamento acustico domestico.

Le opinioni dei clienti

SORGEDIL, grazie a tutte le caratteristiche appena descritte, risulta incontrare, l’approvazione della stragrande maggioranza dei suoi clienti; sinonimo di professionalità e competenza, l’azienda è particolarmente apprezzata per l’attenzione rivolta al cliente ai fini di risolvere i vari problemi legati all’isolamento acustico, senza lasciare nulla al caso. Potendo contare su di un team di professionisti altamente qualificati, infatti, è in grado di personalizzare gli interventi da fare in tutte i suoi aspetti, senza mai perdere di vista la soddisfazione finale del cliente, aspetto che rende il risultato finale impeccabile.

Una soluzione davvero efficace per rendere la propria casa il luogo tranquillo e indisturbato che tutti vorremmo che fosse, mantenendo, comunque, i rapporti con il vicinato sani e distesi, senza che questi siano inquinati da rancori e dispetti reciproci, Dormire in una casa insonorizzata sarà un’esperienza piacevole e rilassante, apportando giovamenti evidenti su tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Cosa fare per porre fine ai disturbi dei vicini

Se, quindi, avete la necessità di porre fine ai rumori in entrata che riguardano la vostra casa non vi resta che, dopo aver letto le varie recensioni in merito, affidarvi a Sorgedil, che, in breve tempo, sarà in grado di trasformare la vostra casa in un luogo tranquillo e silenzioso a prova di vicini molesti.

Cercando le varie recensioni, senza dubbio, potrete vedere con i vostri occhi quanto i clienti siano soddisfatti dei risultati, sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale; i problemi di acustica vengono trattati in modo accurato e il risultato è permanente, nessun vicino sarà più in grado di disturbare il vostro sonno o i vostri momenti di relax e la vostra casa diventerà una vera e propria oasi di pace alla quale non potrete e non vorrete più rinunciare.

 

Per ulteriori informazioni:
Sorgedil

www.sorgedil.it

Digital PR a cura di Ramona
info@sorgedil.it

Smart building e l’edificio intelligente

Milano, il 2 luglio 2020, si terrà la conferenza “Smart building: Quando l’edificio diventa intelligente” organizzato da Soiel International. L’incontro con area espositiva sarà dedicato ai temi delle nuove infrastrutture e soluzioni digitali al servizio dell’edificio e rappresenta un’occasione di informazione, formazione e incontro per il ricco parterre di professionisti interessati alla tematica, facenti parte del mondo dell’utenza aziendale (industria, servizi, finance, retail e PA) e gli operatori del settore attivi nella progettazione, installazione e rivendita. Dopo il successo della prima edizione che ha raccolto l’adesione di oltre 440 professionisti del settore, torna Smart Building Conference. Il convegno dedicato ai temi delle nuove infrastrutture e soluzioni digitali al servizio dell’edificio si svolgerà il 2 luglio nella nuova formula Web Conference Edition. Smart Building WebConferenceEdition rappresenta un’occasione di informazione, formazione e incontro per il ricco parterre di professionisti interessati alla tematica, facenti parte del mondo dell’utenza aziendale (industria, servizi, finance, retail e PA) e gli operatori del settore attivi nella progettazione, installazione e rivendita.  Cresce nel mercato l’interesse verso un nuovo edificio, Smart, in grado di operare in maniera integrata tra i tradizionali sistemi per la gestione di luce, clima, sicurezza, controllo accessi e le nuove soluzioni digitali e sia in grado di offrire nuovi servizi agli utenti e ai gestori dei sistemi. Uno scenario che presenta grandi opportunità e pone nuove sfide a tutti coloro che progettano e realizzano i nuovi building, in cui convergono le competenze di mondi diversi. Smart Building WebConferenceEdition, grazie a un programma culturale costruito con il contributo di alcuni fra i principali operatori del settore, società del mondo della Ricerca e Università ed esperienze del mondo dell’utenza rappresenta un momento di informazione multidisciplinare in cui vengono affrontate diverse aree applicative, infrastrutturali e le best practice che portano alla realizzazione di uno Smart Building in grado di soddisfare i traguardi più sopra descritti

Eco bonus: Cosa è possibile fare

Il Decreto Rilancio ha previsto un super bonus del 110% per alcuni interventi di efficientamento energetico per le spese sostenute dall’1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Nonostante il Decreto Legge sia già in vigore, si parla di spese sostenute a partire dall’1 luglio 2020, quindi, consapevoli che per l’attuazione della norma si attendono ancora il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e un decreto attuativo, il miglior consiglio che possiamo dare a chi ha intenzione di intervenire su un edificio, è quello di attendere la conversione in legge del Decreto Legge, con il quale saranno magari modificate o dettagliate le norme sull’argomento Ecobonus 110%.

Ecco quali sono gli interventi che potranno godere della detrazione fiscale potenziata al 110%:

  • interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo – Tetto massimo: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 60.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio;
  • interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti centralizzati a condensazione, a pompa di calore, ibridi, geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, microcogenerazione – Tetto massimo: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30.000 moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
  • interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione (non integrazione) degli impianti di riscaldamento esistenti con impianti a pompa di calore, ibridi, geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo, di micro cogenerazione – Tetto massimo: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo delle spese non superiore a euro 30.000 ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito;
  • tutti gli altri interventi di efficientamento energetico previsti all’articolo 14 del Decreto-Legge n. 63/2013 (come ad esempio l’acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, di schermature solari…), a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi descritti nei punti precedenti – Tetto di spesa: la detrazione è calcolata su un ammontare complessivo previsto dai limiti di spesa previsti per ciascun intervento.

E’ importane far valutare la tipologia di intervento/i affidandosi ad un tecnico qualificato che, dopo un colloquio conoscitivo delle necessità, dovrà effettuare un sopralluogo, consigliare la scelta migliore in relazione agli obiettivi del contribuente e, quindi, redigere un progetto (non un progettino o una firmetta su dei moduli, ma un vero e proprio progetto, con la sua importanza ed i suoi costi) che contenga costi certi e simulazioni economiche. Una corretta fase progettuale (i cui costi sono comunque compresi tra quelli che beneficeranno del superbonus del 110%) eviterà problematiche in fase esecutiva, un miglioramento dei risultati e la riduzione dei possibili “imprevisti” che possono sorgere durante la fase esecutiva delle opere.

Le novità nel Decreto Rilancio e il mondo dell’edilizia

Dopo i primi interventi di contenimento della crisi previsti dal Decreto “Cura Italia”, il Governo ha stanziato ulteriori 155 miliardi di euro circa tramite il Decreto “Rilancio”, mirando, tra gli altri obiettivi, alla ripresa economica di imprese e famiglie.
Nel novero degli interventi previsti, una particolare eco si è avuta con il superbonus per l’edilizia, c.d. ecobonus 110 per cento, tramite il quale sarebbe possibile ottenere una detrazione fiscale sulle spese di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico, in misura superiore rispetto al costo.
Con tale strumento, sarebbe infatti possibile usufruire di una detrazione fiscale pari al 110% del costo sostenuto per i lavori di riqualificazione energetica e adeguamento sismico (c.d. sismabonus – parallelo all’ecobonus), per gli interventi effettuati dal 1° Luglio 2020 al 31 Dicembre 2021. Secondo quanto recentemente dichiarato dal Governo, (il decreto è ancora  in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale,)  i destinatari del bonus al 110% potranno essere tutti i contribuenti, residenti e non residenti, possessori a qualsiasi titolo dell’immobile su cui verranno fatti gli interventi, in cui rientrano anche familiari e cointestatari,  entro i criteri previsti dal Decreto.
Potranno pertanto usufruire dell’agevolazione anche i condomini e gli enti che gestiscono le case popolari, nonché le persone fisiche, sia sugli interventi eseguiti nella propria abitazione sia in percentuale su quelli fatti negli spazi comuni, effettuati anche sugli immobili unifamiliari. Il pagamento dei lavori dovrà avvenire con metodo tracciabile, bonifico bancario o postale, indicando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario del bonus e il codice fiscale/partita iva dell’impresa o professionista che ha eseguito i lavori.
Tutta la documentazione dovrà, infine, essere inviata telematicamente, entro 90 giorni dal termine dei lavori, all’Enea (Ente Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile).

L’innovazione e la robotica per un’ edilizia 4.0

Una notizia che ha destato molto dibattito tra i professionisti della categoria è stata la presenza di “In-situ Fabricator”, il robot muratore, all’interno di alcuni cantieri svizzeri, in modo del tutto autonomo e con competenze strutturali in tutti i campi della costruzione edilizia, per sostenere e agevolare i lavoratori del settore.

Droni che volano sul cantiere controllando i lavori; sensori applicati a oggetti e persone e che evitano infortuni; visori per la realtà aumentata che rivelano informazioni invisibili a occhio nudo; robot che lavorano in cantiere o che stampano intere case in 3D. Senza dimenticare il Bim, il Building information modeling, che è allo stesso tempo il linguaggio e lo strumento per condividere informazioni tra committente, progettista, impresa, fornitori e manutentori.

Ognuna di queste cose è già realtà 4.0. La continua ricerca e l’adozione di nuovi materiali, sempre più resistenti, e, in alcuni casi, anche più duttili, hanno permesso la realizzazione di strutture multiforme, verticalizzate e orizzontalizzate all’estremo, ma anche confortevoli, fatte per agevolare il lavoro umano. Accanto alla costruzione di opere edilizie che siano a basso impatto ambientale, c’è sempre una maggiore necessità di ridurre i tempi di consegna dei manufatti, con un occhio particolare a quelli di pubblica utilità. A tal proposito ci viene in aiuto la robotica, che fonde le sue capacità di intervento e realizzazione con la stampa 3D.

Questo connubio è stato recentemente realizzato dalla startup olandese MX3D con l’ideazione di una sorta di robot-operaio specializzato a cui è stata integrata una stampante 3D che gli permette di realizzare elementi di forme complesse e di qualsiasi misura, adoperando anche materiali che rispettino l’ambiente.

La progettazione del manufatto edile è concepita tramite un software realizzato dalla famosissima azienda Autodesk in collaborazione con la società di costruzioni Heijmans ed altri partner. L’altro esempio di tecnologia innovativa nell’industria delle costruzioni è Sam100, acronimo di Semi-Automated Mason, un robot per la posa dei mattoni progettato dalla società statunitense Construction Robotics. Sam100 è il primo robot per la messa in opera dei mattoni per le costruzioni ad essere stato commercializzato sul mercato. Sam100 è stato progettato per lavorare insieme al muratore, assistendolo nel lavoro ripetitivo e stancante della posa di ogni singolo mattone. Il lavoratore continuerà ad avere la gestione del sito produttivo e della qualità finale della costruzione, ma migliorerà la propria efficienza grazie all’uso di Sam.

Pur essendo uno dei settori meno digitalizzati della nostra economia, l’edilizia non potrà ignorare a lungo i cambiamenti che l’Industria 4.0 sollecita: digitalizzazione, interconnessione dell’intera filiera produttiva, automazione e l’Internet delle cose.

Le tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 stanno profondamente modificando la logica dei processi produttivi in una vasta gamma di industrie, sia tradizionali che emergenti: dall’automotive all’agro-alimentare, dalle assicurazioni al settore farmaceutico, dall’edilizia alle telecomunicazioni.

Le imprese saranno sottoposte ad una pressione competitiva crescente, che richiederà flessibilità strategica e continuo rinnovamento, oltre che una decisa e importante formazione continua del personale.

Riprendiamo l’articolo di Domenico Letizia pubblicato dal quotidiano “L’Opinione delle Libertà“.

L’edilizia 4.0 punta alla digitalizzazione del settore delle costruzioni

Il rapporto tra digitalizzazione e settore delle costruzioni è argomento di importanza strategica in questo periodico di profondi mutamenti economici e sociali nel pieno dell’emergenza sanitaria mondiale. L’industria delle costruzioni ha trainato il progresso tecnologico nel corso dei millenni e si trova di nuovo in una congiuntura epocale: la rivoluzione digitale, che ha portato con sè non solo opportunità sostanziali, ma anche sfide considerevoli. I progetti edilizi, grandi e piccoli, diventano sempre più complessi, con un flusso costante di nuove linee guida e codici edilizi da considerare, rischi legati al cambiamento climatico da affrontare e aspettative di una clientela sempre più urbana e tecnologica da soddisfare.

La Modellazione delle Informazioni di Costruzione (BIM) è un processo innovativo di generazione, analisi e gestione dei dati di costruzione durante tutto il loro ciclo di vita. Utilizzato nella pianificazione, costruzione e gestione di edifici o altre strutture, il BIM si basa su processi aziendali non proprietari, end-to-end e trasversali. Tuttavia, la teoria della progettazione di modelli 3D, come il BIM, deve ancora rendere i suoi contributi più universalmente applicabili sul campo, poiché i sistemi legacy continueranno ad essere utilizzati ancora a lungo in combinazione con le innovazioni tecnologiche più recenti. L’Istituto per la Gestione delle Informazioni in Ingegneria (IMI) del KIT, diretto dalla docente Jivka Ovtcharova, sta ricercando, tra gli altri temi, la virtualizzazione dei dati di pianificazione CAD. In particolare nel settore BIM, l’obiettivo è quello di combinare tutti i dati di pianificazione di un nuovo edificio in un modello virtuale. Ad esempio, le scansioni 3D dell’avanzamento della costruzione vengono combinate con le planimetrie CAD. Inoltre, la pianificazione della produzione del nuovo edificio è supportata dal modello virtuale e dalla virtualizzazione della produzione precedente, nonché da un’analisi del flusso dei dati. Il sistema di realtà virtuale utilizzato in questo progetto è denominato PolyVR.

Un cambiamento tutto veicolato dal digitale e dalla tecnologia del nuovo millennio, usando software, programmi, realtà aumentata, sensori e droni che potrebbero essere alcuni dei nuovi “lavoratori” all’interno dei cantieri. In particolare, i droni sarebbero utilissimi al monitoraggio logistico delle operazioni, a effettuare delle fotografie dall’alto e a generare delle mappe in 2D o in 3D. Non sarebbe nemmeno troppo fantasioso pensare a dei robot che aiutano nella costruzione di un edificio, gestiti e guidati per mezzo di un server centrale.

L’utilizzo di tutti questi nuovi programmi permetterà di personalizzare anche i materiali impiegati nelle costruzioni, prediligendo ovviamente quelli riciclabili ed eco-sostenibili. Se tutte queste tecnologie da un lato sembrano escludere il lavoro umano, in realtà dall’altro aumentano senza dubbio le possibilità di impiego visto che per l’utilizzo, la gestione e la manutenzione di tutti questi programmi innovativi servirebbe del personale altamente specializzato. Tutte opportunità che anche noi guardiamo con estremo interesse per fornire sempre il servizio migliore ai nostri clienti e ai nostri lettori.

Facciamo chiarezza sul Bonus affitto

Bonus affitto, il credito d’imposta del 60% matura solo dopo l’effettivo pagamento del canone: nessuna agevolazione per chi non ha versato la somma dovuta per il mese di marzo. Arriva il nuovo chiarimento dell’Agenzia delle Entrate con la circolare del 3 aprile.

Farà sicuramente discutere l’interpretazione restrittiva contenuta nella circolare n. 8 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 3 aprile 2020 con l’obiettivo di fornire indicazioni operative sulle agevolazioni introdotte dal Decreto Cura Italia. Per quel che riguarda il bonus affitto, il credito d’imposta del 60%, la posizione dell’Agenzia delle Entrate è tanto chiara quanto controversa. L’agevolazione è stata introdotta per contenere gli effetti negativi derivanti dalla diffusione dell’epidemia da Covid-19, che ha portato alla chiusura forzata di negozi, ristoranti, bar e tutta una serie di attività non ritenute essenziali.

L’articolo 65 del decreto Cura Italia prevede infatti che il bonus affitto, credito d’imposta del 60%, è riconosciuto sulla base dell’ammontare del canone di locazione dovuto per il mese di marzo 2020. Nessuna indicazione specifica è contenuta in relazione alla verifica dell’effettivo pagamento dello stesso. Un ulteriore punto evidenziato all’interno dello stesso quesito posto all’Agenzia delle Entrate smentisce l’interpretazione restrittiva del Fisco: la relazione tecnica al DL n. 18/2020 ha utilizzato come parametro per il calcolo dei costi i contratti registrati ed i relativi importi del canone. Nessuna specifica indicazione è quindi contenuta nella norma sul vincolo del pagamento effettivo del canone di locazione del mese di marzo. Discutibile, quindi, la posizione dell’Agenzia delle Entrate espressa dalla circolare n. 8 del 3 aprile 2020. Sono quasi 5 milioni le famiglie che abitano in affitto in Italia (11 milioni di individui, secondo i dati ISTAT del 2008, 700mila abitano in un alloggio di edilizia residenziale pubblica) ma sono 650mila le domande inevase per l’accesso. Oltre 4 milioni di famiglie abitano in una casa locata sul mercato privato. Di queste, la metà – 1 milione 708mila famiglie – era in difficoltà con il pagamento dell’affitto già prima dell’emergenza coronavirus.

Lo stato attualmente non sembra voler aiutare quel mondo che gira intorno alla nostra categoria. Per quello che possiamo, tendiamo di dare un contributo aiutando a far comprendere cosa sta accadendo.